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martedì 9 aprile 2013

Artista del mese: Bruno Parretti



                                                                      Oltre il segno

Come è nata la passione per la fotografia?

Più che di passione per la fotografia preferire parlare di passione nel raccontare con le immagini, una passione che si trasmette dalla camera oscura al computer, ai supporti materici; una passione che si sviluppa nel corso del tempo cibandosi dei racconti, film ed elaborazioni digitali, fusi e confusi con resine, colori, carni e suoni, anche se non necessariamente in quest'ordine.

Le tue fotografie sono molto pittoriche, come nasce questo incontro tra fotografia e pittura?

Prima di tutto grazie per quello che ritengo un complimento; tornando alla domanda penso che l'incontro tra fotografia e pittura sia frutto della mia visione delle cose, del lungo processo creativo che intercorre tra l'idea iniziale e l'opera finita su tela, un percorso che nasce comunque da una visione onirica da cercare e costruire tra luci e inquadrature, un percorso che prosegue una volta acquisita l'immagine cercando il suo alter ego con vari mezzi sia digitali che materici, un percorso che si esaurisce (forse) cercando di volta in volta il giusto tipo di supporto finale...

Parlaci delle donne nelle tue opere

Le donne dei miei mondi sospesi sono personaggi affascinante-mente surreali che rielaborano il continuo flusso di immagini del mondo contemporaneo, lo rallentano e lo sospendono estraendone una serie di fotogrammi per poi trasporli in un alto-quando da reportage onirico; sono il sussurro di altrove fantastici dove le angosce si incontrano con lo stupore e la meraviglia; sono le figure guida del “viaggio”...


                                                                        Mysteria

In alcuni lavori le donne hanno spesso il volto coperto: perché?

Perché in alcuni lavori divengono figure ultraterrene, che non hanno bisogno di identità, perché sono figure che trascendono il reale e quindi hanno una funzione evocativa che si manifesta e si palesa in maniera ancora più forte in questa non riconoscibilità, è come se il loro messaggio prendesse forza da una femminilità avulsa dalla concretezza e nel contempo diventasse una provocazione a guardare e cercare oltre..


                                                                        Sekhmet

Esiste uno scatto al quale sei particolarmente legato?

Alcune immagini lasciano aperta una porta più di altre, ad esempio “HERA” rappresenta per me l'inizio di un percorso, un'unione di forze primordiali che esplode di luce aprendo quei bastioni posti al confine della percezione, ma nel contempo è un albero fortemente radicato nella terra...


                                                                             Hera

Oltre alla pittura, fai video e scrivi...ci vuoi parlare di questi altri tuoi modi di esprimerti?

Esprimere un'emozione e un'idea significa interpretarla, renderla teatrale e la mia risposta non può che seguire questa traccia...in realtà nei video cerco fotogrammi riposti in qualche immaginifica soffitta abbandonata, fotogrammi che raccontano frammenti di storie non percepibili ma pur sempre presenti, una volta che li ho trovati inizio a scrivere cercando le pagine di un diario abbandonate e sparse nei mondi di confine, converto il tutto in dei file all'interno delle mie macchine/computer, appositamente assemblate alla bisogna, continuo cercando il giusto accompagnamento musicale dalla mia radio notturna che vive anch'essa nella rete ed intanto dai monitor emergono fotogrammi che reclamano il mondo reale e man mano ciò accade, quello che erano degli intangibili file ritornano alla realtà completamente trasformati...

La tua filosofia di vita?

Credere nel futuro con la voglia di farsi sorprendere, attendere qualcuno vicino ad un albero osservando le nuvole cancellare tutto ciò che era vero fino ad oggi, passeggiare sulla luna alla ricerca del giusto taglio di luce, avere la capacità di inseguire la luce del mattino...

Parlaci della tua collaborazione con la pittrice Mariarosaria Stigliano

Una bellissima esperienza, i mondi di Mariarosaria Stigliano sono molto potenti e nel loro indefinito/definito si incontrano magicamente con i miei, ho sempre creduto nei suoi lavori sin da quando li ho visti e mi considero fortunato nel poter realizzare dei progetti in comune con lei, ne traggo forza e ogni volta che si parte per un nuovo progetto, come adesso, ci si gode tutto il percorso per arrivare alla costruzione di animazioni, installazioni, happening...



                                               PARRETTI - STIGLIANO, Punto di incontro

Una considerazione sull'attuale mondo della fotografia

Credo che l'attuale mondo della fotografia stai attraversando un momento di grande fermento, dovuto in gran parte anche dall'uso del digitale; le foto di ieri fermavano l'istante sulla pellicola e la fase successiva, quella della camera oscura, non era a parte rare eccezioni, che lo sviluppo dell'immagine su carta; oggi si assiste ad una ricerca diversa che crea a volte nuovi mondi in post produzione, dove la concretezza della pellicola lascia il posto ad un file etereo, modificabile, che spesso subisce forti trasformazioni nella camera bianca, una lavorazione sempre più alla portata di molti che grazie alla rete possono far viaggiare e conoscere i loro lavori.


                                                                          Futura


                                                                           Aradia



martedì 5 marzo 2013

Artista del mese: Mariarosaria Stigliano



                                         
                                                                Il filo rosso del destino

Si può parlare di atmosfere trasognanti nelle tue opere, di sentimenti espressi attraverso una sensibilità cromatica?

Le mie immagini valicano spesso il confine con l’onirico, mi piace pensarle con prospettive instabili tra scorci assolutamente reali, costruirle partendo dall’interno di una stanza, da un vecchio magazzino, dalle strade di una città... mi piace incontrare le figure, gli abitanti di questi mondi soprani e sottani (per dirla col titolo di una delle mie mostre), persone sospese e perse alla ricerca di un equilibrio tra la presenza e l’assenza, tra la luce e l’ombra.
Di fondo mi piace vagare con loro per realizzare un palcoscenico emotivo, servendomi sia del dinamismo del segno, che della scelta del colore.


   Mondi soprani mondi sottani

Spesso le favole entrano nei tuoi soggetti…

Adoro le favole e le leggende, in qualche modo sono la parte che più ci lega alla capacità di sognare dei bambini che spesso perdiamo da adulti.
Per dirla tutta ultimamente le favole entrano sempre di più a far parte del mio lavoro, girano sopra i miei pensieri per scendere dalla giostra dell' incanto-disincanto con un piccolo tocco di inquietante stupore.
Per spiegarmi cito ad esempio la mia opera “Cappuccetto rosso ed il suo lupo”, è un lavoro in cui la protagonista non è una bambina persa tra i boschi a cogliere fiori ma una figura femminile, integrata in un paesaggio urbano fatiscente, che si trova a dover scegliere tra una possibile via d'uscita e il buio dell'edificio accanto a lei; in questo caso il “Suo” lupo è la sua ombra una parte che forse non sa neanche di avere.


                                                         Cappuccetto rosso ed il suo lupo 

Particolarmente suggestivo è stato l'happening “Streghe Underground” del 2010: impressioni e considerazioni.

Streghe Underground. Conseguenze non intenzionali di azioni intenzionali” è un'idea realizzata con l'artista Bruno Parretti, il progetto prende il via da un suo testo che narra di un mondo popolato da streghe, raccontate come perfette compagne dei sogni e degli ideali inespressi di ognuno di noi; gli stessi sogni che a un tratto, una mattina all'alba, decidono di venire a chiedere il conto per quelle risposte non date.
Beh l'ho trovato un tema così coinvolgente, che.. come dire, né sono rimasta “stregata”.
Ricordo ancora con piacere le nostre opere unirsi alle performers in scena per raccontare la storia ed è impossibile dimenticare anche l’emozione di vedere in mostra “The Prayer”, la nostra prima video animazione (un lavoro al quale siamo particolarmente legati), accompagnato e completato dalla splendida colonna sonora del musicista Paolo Pavan.

http://stregheunderground.wordpress.com/

THE PRAYER:

Esponi spesso con l'artista Bruno Parretti, com'è nata questa collaborazione?

La collaborazione è nata in modo molto naturale poiché entrambi pensavamo di realizzare eventi performativi installativi e così, dopo alcuni scambi di idee, abbiamo deciso di collaborare ad un primo progetto: “Effetto Brecotal”, presentato sul palco del festival “Frammenti” di Frascati nella stessa serata in cui suonava Francesco Bollani seguito dallo spettacolo di Ascanio Celestini.
Il passo successivo è stato “Altamente Instabile” e da lì siamo andati avanti.

Quali circostanze ti vengono le idee migliori?

Non c'è una circostanza precisa, semplicemente abbandono le redini dei miei pensieri per lasciarmi attraversare dalle immagini che ho dentro ed è in quel momento che cerco di farle mie per trasporle nella realtà...le rincorro tra i miei scatti, tra gli ambienti che ho visitato, tra un ricordo vero ed un ricordo inventato, cerco di dar loro una traccia, un percorso ed è così che comincio a disegnare e mentre disegno l'idea cambia, cresce, cerca la sua strada e prende forma...

A cosa stai lavorando in questo momento?

In questo momento sto lavorando ad una serie di opere sul tema delle favole, tema al quale come avrete capito tengo molto, nel contempo è anche in lavorazione un nuovo progetto con Bruno, una nuova avventura nelle lande sospese dei mondi di confine...

                                                  http://www.mariarosariastigliano.net


                                                                        Il desiderio


                                          
                                                              Seguendo il coniglio bianco

                                          
                                                                     Sulla strada   

venerdì 1 febbraio 2013

ARTISTI DEL MESE: TANIA BRASSESCO & LAZLO PASSI NORBERTO



Prima di tutto…come vi siete incontrati? E come nasce la vostra collaborazione?

Ci siamo conosciuti a Venezia, entrambi frequentavamo l’università, io (Tania) l’Accademia di Belle Arti e io (Lazlo) Arti Visive allo IUAV. Il nostro è stato un incontro casuale e abbiamo trovato fin da subito una forte sintonia ed affiatamento. Non a caso il nostro sodalizio artistico è nato in modo naturale ed istintivo mosso dalle nostre passioni. Confrontandoci sui nostri interessi è nata l’idea di sviluppare un progetto in comune che potesse unire le nostre reciproche competenze professionali ed artistiche apprese in precedenza nell'ambito dalla pittura, scenografia, cinema, video e fotografia.

Raccontateci il progetto “The Essence of Decadence”...


Questo progetto fotografico nasce nel 2009 da un'esigenza spontanea ed appassionata. Il nostro coinvolgimento per l’atmosfera, l’estetica e i sentimenti dei dipinti legati al Decadentismo e al Simbolismo, che ci affascinano e che sentiamo molto attuali, ci ha spinto ad interessarci in modo così profondo a quelle opere pittoriche da voler dare loro una nuova vita. Abbiamo voluto interpretarle usando un diverso mezzo artistico attraverso un approccio concettuale e linguistico differente.

Abbiamo deciso di usare la fotografia perché è il medium che più sentiamo affine alle nostre necessità espressive e che ci permette di realizzare delle opere al confine tra varie discipline.

Qual è la suddivisione dei vostri ruoli in questo progetto?


La nostre opere fotografiche vengono realizzate con un approccio cinematografico e sono il risultato di una fusione tra fotografia, scenografia, istallazione e performance che viene poi immortalato dalla macchina fotografica. Un lungo processo che viviamo in modo molto intenso, condividendo ogni aspetto ed istante assieme: dalla prima fase progettuale dove mettiamo a confronto le nostre idee, passando per la fase realizzativa dove creiamo l'intera scena, per giungere poi allo scatto finale.

Fino ad oggi abbiamo voluto esserci in prima persona anche nell’ interpretazione dei personaggi per far sì che l’opera avesse questo valore aggiunto molto personale ed intimo.

Quanto tempo impiegate per la realizzazione di ogni singolo scatto? La cura per i dettagli è davvero minuziosa!


Dipende molto dall’opera che vogliamo realizzare. Dal momento che siamo esclusivamente noi a curare tutti gli aspetti del processo creativo, in genere i tempi di creazione sono molto lunghi.

La preparazione dei set è molto minuziosa e articolata, le ambientazioni che ricreiamo sono totalmente ricostruite, proprio come un piccolo set cinematografico. Anche la cura dell’illuminazione è molto importante, incornicia e rende viva la scena interpretata. Dedichiamo la massima attenzione ai più piccoli dettagli per rendere il tutto il più “reale” possibile e riuscire a raggiungere la composizione estetica e lo stato d’animo da noi ricercato.
Per ogni singola opera, considerando tutte le fasi, possiamo metterci da un minimo di una settimana fino ad oltre due mesi. Per alcuni prossimi lavori potrebbe essere necessario anche molto più tempo!

Abbiamo recentemente girato un video di backstage dove si vede la realizzazione di una nostra opera: http://vimeo.com/53178797

Qual’ è l’aspetto che più vi affascina della pittura di fine ‘800 / primi ‘900 che prendete tanto a riferimento?

Sicuramente l'atmosfera, capace di generare nell'osservatore una moltitudine di sensazioni. È un momento storico estremamente coinvolgente e ricco di misteriosa bellezza. Perché dal dolore, dalla malinconia, dall'abbandono possono nascere opere piene di fascino. Opere che trasmettono sentimenti immortali che accompagnano la condizione dell'uomo anche nella società contemporanea, in particolare in questo periodo storico dall’ incerto futuro.

Secondo Helmut Newton “Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, sono i tre concetti che riassumono l’arte della fotografia”. Quali sono i vostri?


Ci ritroviamo nelle parole di Newton. La scoperta nell’atto creativo, la voglia di trasmettere delle emozioni attraverso le proprie opere, di esprimersi e comunicare, e il riuscire a catturare l’attimo perfetto. Noi cerchiamo di catturare l’attimo che "ricostruiamo" partendo dalla nostra immaginazione. 


Quello che ci affascina della fotografia è la bellezza di poter lavorare sul filo del rasoio tra reale e irreale, tra mortale e immortale. Ci dà la libertà di utilizzare la sensazione di realtà, caratteristica intrinseca della fotografia, lasciandoci immergere però al contempo in un mondo non reale, in un’altra dimensione tempo-luogo.

Progetti per il futuro?

Parallelamente a “The Essence of Decadence”, che continueremo a sviluppare ed evolvere in nuove forme, abbiamo realizzato anche “Fairy Tales Now, una serie caratterizzata da un forte legame simbolico con il mondo delle fiabe.

Per il futuro non possiamo svelare ancora molto ma probabilmente inizieremo ad inserire nelle nostre foto anche altri personaggi e non escludiamo di sperimentare nuovi linguaggi visivi come ad esempio il video.

Abbiamo in programma anche diverse esposizioni per il prossimo periodo. Per il momento possiamo dirvi che le prossime mostre importanti saranno all'estero e possiamo svelare quella più imminente: a metà Febbraio verrà inaugurata a Parigi un'importante mostra dal titolo "Under Influences" presso La Maison Rouge - Fondation Antoine De Galbert dove siamo stati invitati ad esporre assieme alle opere di Jean-Michel Basquiat, Nan Goldin, Damien Hirst, Yayoi Kusama, Fancis Picabia e tanti altri nomi interessanti. La mostra promette di essere davvero stimolante per la sua eterogeneità e consistenza. Resterà aperta fino al 19 Maggio 2013.

Per chi volesse seguire il nostro lavoro e tutte le news (opere, mostre, testi e backstage) è possibile visitare il nostro sito: www.tanialazlo.com e la nostra pagina facebook: http://www.facebook.com/theessenceofdecadence?fref=ts







lunedì 3 dicembre 2012

PROPOSTA DEL MESE: LE SCIARPE D'ARTISTA



CeMe Design, LLC ha lanciato il progetto “Art Scarf Project” sul sito www.kickstarter.com il 13 di novembre 2012, ispirandosi alla domanda: “è moda o arte?”. Il progetto ha lo scopo di tradurre alcuni lavori di artisti contemporanei sia negli Stati Uniti che all’estero in sciarpe jacquard in seta e cashmere. Queste sciarpe possono essere indossate dal cliente o messe in mostra come decorazioni di interni.

La prima artista con cui la CeMe ha collaborato è Mary Curtis Ratcliff, di Berkeley (San Francisco) California (www.marycurtisratcliff.com). Usando l’opera chiamata “Below the Falls” (Sotto le Cascate) Marco Pizzato, direttore stilistico della CeMe, ha creato un trittico di sciarpe fantastiche. I prototipi sono stati realizzato in Italia, precisamente a Biella, dall’azienda Darte utilizzato telai jacquard vintage a navetta computerizzati. Questo progetto è stato creato sul sito di raccolta fondi Kickstarter per raggiungere la soma di $8500.00 (pari all’incirca a 6600 euro) in modo da creare uno stock di sciarpe in modo da cominciare a vederle al dettaglio. La campagna di raccolta fondi finirà il 13 di dicembre.

Come per tutti I progetti lanciati su kickstarter, tutti coloro che doneranno qualsiasi somma di denaro riceveranno in cambio un dono. La CeMe ha creato esclusivamente per questa occasione una collezione di doni, tra cui 5 sciarpe in lana e misto lana unisex che il cliente riceverà per un contributo tra i $60 (all’incirca 45 euro) e i $200 (all’incirca 150 euro). Per un contributo di $350 (all’incirca 270 euro) si potrà ricevere una delle scirpe “Below the Falls” e per una donazione superiore ai $1000 (all’incirca 770euro) l’intero trittico di sciarpe “Below the Falls”. Per una lista completa dei doni è possibile visitare il link www.ceme-design.com/scart.

Il presidente della CeMe Cecilia Metheny ha dichiarato che:” lavorare con il materiale di artisti contemporanei traducendo le loro opere in magnifici arazzi tessuti è davvero un’esperianza fantastica. Non credo che al momento nessuno stia facendo la stessa cosa!”

CeMe Design, LLC. è un piccolo studio di consulenza di moda creato dalla conosciuta designer Cecilia Metheny (che vinse numerosi premi nel campo del design) e Jonathan Fraser. Si trova nel cuore del distretto fashion di New York e ha come clienti aziende di moda, designers e alter istituzioni come per esempio negozi di musei locali e internazionali. 








giovedì 1 novembre 2012

Artista del mese: ELISA ANFUSO




Elisa, prima di tutto raccontaci il tuo percorso artistico..

Dipingere mi è sempre sembrata una cosa naturale, anche più di parlare. Un'urgenza, persino un rimedio, sin da bambina. Così mi sono diplomata all'Istituto d'arte e poi laureata all'Accademia di Belle Arti. Ho sempre cercato consapevolezza, prima ancora che tecnica, e non mi sono mai chiesta sino a dove sarebbe arrivata la strada intrapresa, forse proprio perchè ho sempre pensato che non ve ne sarebbero potute essere altre.

Qual è la tua tecnica pittorica? Quanto la fotografia accompagna il tuo lavoro?

Dipingo ad olio su tela, o su carta. Quella dell'olio è una tecnica lenta, che procede per velature e che, in questo suo lento svilupparsi, mi permette di lavorare sull'opera ma soprattutto su me stessa, sui miei pensieri stratificati. La fotografia, in questo senso, è la visione iniziale. Nella sua istantaneità è uno strumento per fissare l'immagine al suo primo apparire. Realizzo dei piccoli set, ne curo le luci, i dettagli e scatto. Poi, davanti alla tela bianca, la foto diventa un bozzetto e la pittura ruba quel momento di realtà per fare il suo discorso.

Molto spesso lasci  lo sfondo quasi accennato a matita, perché?

Cerco di muovermi su due registri paralleli: da un lato la pittura con la sua corporeità, col suo farsi carne, col peso della realtà che si porta addosso, dall'altro i pastelli così come li usavo da bambina, senza nessuna ansia di reale, strumenti di un pensiero cui basta un segno per raccontarsi.

I tuoi soggetti sono sempre femminili, apparentemente dolci e trasognanti, ma in realtà sono velati da una sottile inquietudine.. che messaggio vuoi trasmettere?

E' un tentativo di comprenderla, quest'inquietudine. Non ho risposte ma cerco almeno di lasciarla affiorare in superficie, perchè la coscienza è già una risposta.

Le tue opere sono ricche di simboli, come il filo rosso, la mela, le gabbie, gli uccelli in volo, gli alberi, qual è il loro significato?

Platone diceva che dell'anima può parlarne solo Dio. L'uomo può soltanto accennarne per simboli ed immagini. Così, mentre il corpo si offre in tutto il suo apparire, l'anima ha bisogno di mezzi per essere sondata. Così i fili rossi simboleggiano i legami, la mela rimanda alla debolezza della carne, le gabbie sono complesse architetture mentali, gli uccelli incarnano l'anima stessa, capace di volare oltre i paesaggi terreni e gli alberi sono metafora dell'eterno conflitto che nasce dal nostro essere corpo con radici affondate nella terra, e spirito, con rami che vorrebbero toccare il cielo.

In che misura i sogni influenzano la tua vita reale e artistica?

I sogni sono il territorio dell' inconscio, il luogo in cui si tenta di risolvere i nostri conflitti, di liberare le nostre pulsioni e lo facciamo senza protezione, senza supervisione. In assoluta libertà ma di nascosto, di nascosto dagli altri e persino di nascosto da se stessi. E' questo che mi affascina. Se tutto si riducesse alla sola realtà condizionata e condizionabile, non vi sarebbe nulla di inesplorato, e probabilmente nulla di davvero autentico.

Elisa, credi nelle favole?

Si. Credo nella loro capacità di mostrarci le cose in maniera diversa, di rendere chiaro ciò che nella realtà è confuso, di riconoscere l’immenso solco tra le esperienze interiori e il mondo reale. E credo nella bellezza della fantasia.

Qual è la favola in cui ti riconosci di più?

Scarpette rosse, di Andersen. Racconta di bisogni e di desideri, di desideri che dovrebbero somigliarci e invece finiamo per spingerci così oltre da esserne sopraffatti. Racconta di una danza folle e inarrestabile che avrà fine solo quando  l'anima della bambina, staccandosi dal corpo, volerà in cielo. Tormentato e senza tempo, Andersen.

A cosa stai lavorando in questo periodo?
Illustrazioni per un testo di Anna la Touche, un progetto fotografico che ho in mente da un pò e una nuova serie di opere che nasce dal desiderio di approfondire alcuni archetipi propri delle fiabe e assolutamente contemporanei.