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sabato 11 febbraio 2012

Il sito di Artedì è online!!

Carissimi lettori, siamo orgogliose di annunciare che il sito della nostra associazione culturale è finalmente online!!
Ringraziamo il webmaster Raoul Di Giovanni che lo ha realizzato con grande passione e attendiamo vostri commenti, segnalazioni, considerazioni, insomma vi aspettiamo su....

                                                                          www.artedi.net


 

martedì 7 febbraio 2012

Rione Art - 4 Spazi per 4 eventi d'arte contemporanea nel centro di Roma


Giovedì 16 Febbraio 2012 alle ore 18,30, per la prima volta le Gallerie d'Arte del Tridente Storico (via del Pellegrino, via dei Banchi Vecchi, via Giulia) apriranno le loro porte con una inaugurazione collettiva delle loro singole esposizioni, in un itinerario artistico che farà conoscere al pubblico la vasta e variegata offerta culturale di questo angolo di Roma, ricco di storia, di tradizione e di arte.

Il programma dell'evento:

1. Galleria Arché - ”Gotico Mexicano” - Personale di Luis Fernando Marques – 
via del Pellegrino, 59
2. Galleria Contemporanea – “Somewhere and sometime”, personale di Andrea Marcoccia – 
vicolo Sugarelli, 6
3. Galleria On the Moon – “Colors in the winter”,
collettiva - Via dei Banchi Vecchi 59

4. Galleria Spazio 120 - Saranno presentate le opere degli artisti in permanenza in galleria:
Alessandro Calizza, Francesco Corica, Valerio Giacone, Alessandro Kokocinski, Afsanè Mitu, Arianna Matta, Sabrina Ortolani, Carlo Roselli, Sebastiano Sanguigni, Giulia Spernazza

In collaborazione con l’Associazione Culturale Artedì

via Giulia, 119,120,121
www.spazio120.it
spazio.120@libero.it
tel/fax: 06 64760439

mercoledì 1 febbraio 2012

Artista del mese: Roberta Coni

Roberta, quando hai capito che non potevi fare a meno della pittura?

Non ricordo il giorno esatto in cui mi sono resa conto di questo, ma ricordo il giorno in cui ho deciso che avrei fatto l’artista..avevo circa 8 anni, mi trovavo in gita scolastica agli Uffizi e rimasi letteralmente catturata dall’opera di Botticelli “la nascita di Venere”, la classe proseguì il giro e io rimasi lì pietrificata, completamente isolata dal resto del mondo.

Quali correnti artistiche hanno influenzato il tuo stile?

Difficile rispondere, sicuramente ho amato molto la secessione viennese, ricordo ancora il mio primo viaggio all’estero da sola, Vienna per vedere dal vivo le opere di Klimt e Schiele.
Di seguito ci sono stati molti artisti che mi hanno appassionata, sicuramente la pittura fiamminga di Johannes Vermeer e Rembrandt.

Che tipo di pittura realizzi?

Sono una pittrice realista e figurativa, anche se negli ultimi anni sono sempre più interessata alla resa della pasta pittorica, alla sua nerezza che rode la materia, al di là della rappresentazione dettagliata del soggetto in virtù di una massa più densa e grumosa, gocciolante colore.
Il mio metodo lavorativo si serve inizialmente della fotografia,  che mi serve per catturare alcuni momenti che il dipingere dal vero, non sarebbe in grado di fare nello stesso modo esatto, con la stessa velocità e così in dettaglio.
La fotografia mi permette di lavorare in maniera lenticolare, di scegliere i miei scatti con maggiore facilità e creare un filtro, uno schermo tra me e la persona che ritraggo.
Dipingere per me è un momento intimo, un dialogo con me stessa che presume un periodo di isolamento tra me e l'immagine.

Raccontaci come è nata l’idea della serie legata all’”Acqua”

Da bambina avevo paura del mare, di cio`che nascondeva nei suoi abissi, quel mondo misterioso,  a me sconosciuto, seppellito nei suoi fondali, avevo  paura di quella vita segreta. Sognavo di essere risucchiata d’improvviso per un piede e  rimanere appesa a galleggiare negli abissi. Per sempre.
Quell’ immagine è ancora nella mia mente. Quel silenzioso mondo risuona ancora nelle mie orecchie di notte, quando tutto dorme, lentamente quando chiudo gli occhi e l’acqua “avvolge le cose ferme come ragnatele...”
Nel 2006 ho attraversato un periodo piuttosto turbolento nella mia vita, ho viaggiato molto tra L’Italia e gli Stati Uniti non riuscendo a sentirmi a casa in nessun luogo. Sognavo ogni notte di essere travolta da  onde alte e il mio corpo ne veniva  avvolto e sommerso. Di questo periodo è il video CET AMOUR.  Ho capito solo dopo qualche tempo che il mio posto, la mia casa era proprio nel piccolo mondo che portavo dentro di me, e l’acqua azzurra e minacciosa ha lasciato spazio alle nicchie delle vasche da bagno, un circoscritto spazio in cui accovacciarmi e sentirmi protetta. Un’acqua amniotica e calda, sensuale e rassicurante.


E “Mea Culpa” invece? In questa serie tua nonna è stata una modella d’eccezione, giusto?

Mea culpa, è del 2010, sono sempre stata molto affascinata dal testo sacro della Bibbia, un infinito pozzo da cui attingere in cui ricercare risposte o interrogativi.
Mi sono avvicinata al mito che è all’origine dell’umanità e che ha da sempre pervaso l’arte, la fede, la cultura occidentale. Il peccato di una Eva sola senza Adamo.  “E non fu Adamo ad essere ingannato ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione (Timoteo,2,14).
In questa serie di tre grandi polittici, la figura di un’ Eva anziana, (modella eccezionale mia nonna novantenne) è protagonista di due, Eva qui simboleggia la  fine di un viaggio verso la trasformazione all’interno e all’esterno, rappresentata simbolicamente dall’occhio vigile del serpente, inserito all’interno di una cornice digitale. Eva diventa l’archetipo del passaggio da una fase infantile di dipendenza ad una fase di maturità contrassegnata dall’assunzione di responsabilità fondata sulla consapevolezza personale. Una ciclicità della vita femminile che non conosce interruzione né fine; una sorta d’immortalità naturale che si trasmette di madre in figlio. Eva già avanti con l’età, tiene tra le mani una conchiglia simbolo dell’accogliere, del lasciar fluire, così come la conchiglia accoglie il mare senza trattenerlo, così noi dovremmo lasciar fluire la vita senza cercare di fermarla. In alto nel tondo della cornice un video con una Mela, che si macera lentamente per poi tornare alla vita in un ciclo infinito sottolinea la ciclicità delle vita.

A questo punto ti chiediamo come scegli le tue modelle..

Amo i volti, gli sguardi, le carni…e così li dipingo. La facce che di solito scelgo per i miei quadri sono preferibilmente in età adolescenziale o anziani.
Li trovo particolarmente interessanti perché sotto la loro pelle rugosa o liscia batte il segreto della vita, un tumulto di emozioni filtrano dallo sguardo di una giovane ragazza incerta sul futuro e forse spaventata. Un accenno di sorriso beffardo si scioglie attraverso gli occhi liquidi di una vecchia donna che conosce il segreto della vita.
Quando mi capita di incontrare un volto che mi affascina, mi fermo e lo ritraggo più volte, per cercare di catturarne alcune delle sue molteplici sfaccettature.
Ci sono facce che mi ossessionano, che dipingerei all’infinito, finché non le conosco a memoria in modo da poter essere libera di piegarne i tratti a infinite varianti che stimolano la mia immaginazione, arrivare all’essenza senza didascalici fronzoli barocchi.

Nel 2011 hai partecipato alla Biennale di Venezia: impressioni e considerazioni!

La mia partecipazione alla biennale Illuminazione è arrivata in maniera del tutto inaspettata. Io ero inserita nel  progetto del Padiglione Italia completato con la presenza delle venti Accademie di Belle Arti d’Italia in collaborazione con la Direzione Generale per l’Alta Formazione Artistica del Ministero dell’Istruzione.
Immagino che la tua domanda si riferisca prettamente al padiglione Italia, curato da Vittorio Sgarbi, per quanto discutibile l’allestimento un po’ troppo caotico, un po’ stile bazaar, devo riconoscere che è stata comunque un’importante quanto coraggiosa esposizione in cui Sgarbi non ha realizzato la “sua” mostra con i “suoi” artisti, come di solito avviene, ma ha creato e coordinato un enorme lavoro di ricerca, sugli artisti contemporanei, offrendo la più ampia possibilità di vedere, sapere e conoscere senza filtri.
La scelta è stata inconsueta ma  anche utile per avere una visione della produzione artistica, non forzatamente ed unicamente guidata dal gusto personale del critico o del curatore.

Ci puoi svelare invece qualche anticipazione sul progetto al quale stai lavorando ora?

Inferno. Canto primo della Divina Commedia  in progetto per la primavera 2012 presso la galleria Russo di Roma a cura di Alberto Agazzani.
Sono alle prese con le tre fiere dantesche, lussuria,  superbia e cupidigia in tre polittici che dominano  un gruppo scarmigliato e chiassoso di corpi dannati che cadono da un cielo nero, aggrappati l’uno nell’altro.
Il mio compagno, guardando il mio lavoro più recente scrive con parole più calzanti:
Dall'alto di un nero drappo l'oscura luce sui corpi sovverte e profumi e odori nei tormenti di un passo che l'olfatto di ogni assurda presenza ingoia, con fare astuto in grida mute a tentar la carne e le nude spoglie di chi l'anima più non vede, al seno t'afferro con rami di mani e unghie di spine, ogni ombra scompare… e gole e squarci e taglienti come lingue inzuppate di saliva e sanguinosi frammenti di un desiderio incapace e lascivo..” A. Sacconi