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lunedì 13 giugno 2011

FABER, mostra di Valerio Giacone



Ancora una volta la Galleria Spazio 120 ci regala una mostra davvero emozionante: la personale di Valerio Giacone che ha inaugurato sabato 11 giugno.
Il titolo è fortemente evocativo dello stile dell’artista: FABER, inteso come  “colui che fa” perché Valerio Giacone è un artista che non si limita alla pittura ma, a partire dai più disparati supporti, soprattutto lamine di ferro e legno, attraverso una stratificazione di piani crea una dimensione “altra”.  Alterna con grande maestria vedute urbane, nelle quali possiamo quasi sentire il rumore del passaggio del treno sulle rotaie o rimanere ingabbiati nella coltre di fumo delle sue fabbriche, con rappresentazioni evanescenti di figure umane, spesso solitarie e decadenti. Il risultato è una mostra molto suggestiva presentata con un sapiente allestimento.


L’esposizione rimane aperta fino al 31 luglio presso la Galleria Spazio 120 in via Giulia, 120 (Roma).

giovedì 9 giugno 2011

Art invasion! Reportage fotografico di viaggio




WI-FI ART
Creatività indipendente per eventi unici e condivisi
DOMENICA 19 GIUGNO CIRCOLO DEGLI ARTISTI  ORE 17.00
Art Invasion! Reportage fotografico di viaggio

I reportage fotografici di viaggio invadono lo spazio del Circolo degli Artisti

Per chiudere la stagione di eventi firmati Wi Fi Art, il Circolo degli Artisti annuncia una serata da gran finale dedicata alla fotografia, con tema il REPORTAGE DI VIAGGIO. Gli spazi del Circolo si aprono totalmente agli artisti/fotografi che abbiano vissuto l’esperienza del viaggio, reale e immaginario, in luoghi vicini o lontani. L’idea dell’ “invasione artistica” al Circolo prevede che i partecipanti alla serata espongano le loro opere in tutti gli spazi fisici del locale, interni ed esterni, arricchendo lo scenario di colori e suggestioni provenienti da ogni dove. La serata prevede, in concomitanza con l’esposizione, la partecipazione degli artisti intervenuti e in mostra nella Main Room e nel giardino esterno, ad un concorso. L’elezione del vincitore avverrà tramite il voto congiunto di una giuria popolare e di una giuria tecnica costituita da critici d’arte, Raffaella Aresu, Valentina De Carli , il fotografo Francesco Esposito e i responsabili comunicazione CTS Donato Perri e Aegean Airlines Sara Schiavoni. La proclamazione avrà luogo a fine serata, quando i primi   due classificati si aggiudicheranno  2 biglietti omaggio a/r tasse incluse per la Grecia  offerto dallo sponsor CTS e AEGEAN AIRLINES. La Red Room vedrà come special guest della serata Marco Manieri, la cui esposizione fotografica fuori concorso dal titolo ”Buenos Aires e l’Argentina a 10 anni dalla crisi: storie di persone, luoghi, scoperte ed improvvisazioni lontano dal tango e da Maradona” è presentata da Sensational Onlus. Sensacional è una Onlus che nasce a Roma nel 2010 da un gruppo di giovani professionisti internazionali che si uniscono per proporre un cambio decisivo nella cooperazione internazionale, più mirato ai bisogni reali delle persone che ai profitti o alle convenienze di pochi. E’ presente in Argentina dal 2010. I suoi progetti sono incentrati sull’inclusione sociale attraverso il lavoro: lavoro dignitoso e qualificato. Per i giovani che vivono in situazioni di povertà ed emarginazione, Sensacional propone progetti legati alla liberazione personale e comunitaria attraverso lo sport e l’arte. Tra questi, il progetto “Ciudad No Oculta”, realizzato nella villa miseria (baraccopoli) n°15 a Buenos Aires in collaborazione con la Fondazione PH15. Tutto il ricavato della mostra (donazioni, acquisto del merchandising o delle stampe fotografiche) sarà destinato a supportare il progetto “Ciudad No Oculta”.
Marco Manieri nasce a Roma e negli ultimi 25 anni ha visitato circa il 20% del mondo. Lavora come giornalista free lance e fotografo, realizzando il diario di viaggio www.lamiaasia.com, e collabora
successivamente con diverse realtà tra cui “Mappamondo”, rivista bimestrale della Lonely Planet Italia. Nel 2009, il suo reportage sul Giappone viene premiato miglior reportage fotografico di viaggio di Corriere.it, e nel 2010 collabora alla realizzazione di un programma sul turismo in Sudafrica in onda sui canali satellitari di SKYSPORT. Il reportage in Argentina nasce dalla collaborazione di Marco con Current TV per cui segue la produzione dei documentari Vanguard. Dalle 20.20 presentazione a cura di PECHA KUCHA NIGHT. Un format nato a Tokyo nel 2003 su iniziativa dello studio Klein Dytham (http://www.kleindytham.com/), attualmente presente in oltre 100 citta’ delmondo e giunto qui alla sua seconda edizione. Pecha-Kucha in giapponese è l’equivalente onomatopeico del più comune “chit-chat” inglese, ovvero chiacchiera. Pecha Kucha Night promuove lavori provenienti da diversi campi della creativita’: architettura, design, grafica, fotografia, musica. L’ idea innovativa che caratterizza Pecha Kucha Night e’ la formula di presentazione dei progetti dei singoli creativi che ruota intorno al mantra del 20X20. Ogni creativo ha a disposizione 20 diapositive di 20 secondi ciascuna per mostrare il proprio lavoro in 6 minuti e 40 secondi. Durante la serata presenteranno i loro progetti 12 creativi che saranno selezionati per l'evento, in oltre verrà allestito uno spazio espositivo per disegni e i modelli prodotti dai partecipanti. Nella Zona Piscina dalle ore 19.30 alle ore 21.30 Sunset Sessions a cura del Circolo degli Artisti e Radio Fandango: bentornate Sunset Sessions. Roma tramonta, e noi è domenica e si suona. Le nostre sessioni al tramonto, da godere sotto l'ombra lunga dell'acquedotto romano sul giardino del Circolo degli Artisti, sono nuovamente ai box di partenza dopo il successo dello scorso anno. La ricetta non cambia: musica che scorre a fiumi, interviste, sperimentazioni, improvvisazioni, il palco vissuto sempre e rigorosamente come un crocevia in mezzo al mondo, uno spazio in cui incontrarsi, raccontar storie di musica, di arte e di vita, suonare accordare risuonare cantare sperimentare e, last but not least, incontrare il pubblico. Gli hosts saranno i nostri ben noti Sylvie Lewis e Valerio Mirabella, quelli di That's all Folks!, il programma radiofonico sulla musica folk targato Fandango Web Radio. Gli ospiti, invece, si rinnovano eccome. A voi qualche nome per scaldare gli animi: Honeybird & the Birdies, Lapingra, Mamavegas. A seguire selezione musicale a cura dei DJs Lady Crime e Mr. Dublin KO [Northern soul/Beat italiano]. Dalle ore 21.30 alle ore 22.30 nella Zona Cinema la presentazione del graphic novel “Natale De Grazia (Le navi dei veleni)”, a cura di Enzo Mangini, Anna Cimmitti, Pierdomenico Sirianni. Natale De Grazia era un Ufficiale della Capitaneria di porto di Reggio Calabria, morto nella notte tra il 12 e il 13 dicembre 1995. Ufficialmente, per un attacco cardiaco. Faceva parte del pool che indagava sulle navi a perdere, le carrette del mare che la ‘ndrangheta ha affondato con i loro carichi di veleni fatti di scorie, rifiuti tossici e materiale nucleare. Dal sud al nord Italia, fino ai porti più bui e lontani del Mediterraneo, il maestrale che imperversa porta storie fatte di mafia, faccendieri senza scrupoli e politici corrotti, in una strana battaglia navale dove ad affondare realmente sono i carichi, non i natanti.
Zinzer Food aperitivo alla carta dalle ore 20.00.

mercoledì 1 giugno 2011

Artista del mese: Francesco Esposito

Negli ultimi tempi si assiste ad un fenomeno di grande tendenza: numerose persone si improvvisano fotografi, millantando capacità tecniche supportate dalla diffusione di macchine fotografiche digitali sempre più alla portata di tutti. Francesco Esposito, invece, rientra, con merito, tra i pochi fotografi di talento che si affacciano sulla scena romana.

Francesco, il tuo mondo è spesso popolato da figure inquietanti che si muovono in contesti surreali, destabilizzando e allo stesso tempo affascinando l’osservatore. Come nascono le tue fotografie? Hai già in mente il risultato o sono quasi sempre il frutto di continue improvvisazioni/ripensamenti?

Le foto che vedi sono il frutto di un pensiero  - o meglio di un progetto mentale  - che ogni volta cerca di diventare sempre più complesso grazie alla crescita tecnica accumulata negli anni … poi sì, ogni tanto mi capita di scattare foto non previste, trovo affascinante anche l’improvvisazione.

La tua ricerca fotografica è una metamorfosi perenne, non è mai uguale a se stessa e ricca di spunti sempre nuovi. E’ sintomo di un’inquietudine personale?

Dottore è grave?!    :-)

Quanto c’è di autobiografico nel tuo lavoro?

Credo tutto, almeno nelle mie ricerche personali, anche se è impossibile essere lucidi o essere consapevoli di questo nel momento più importante, ovvero quello della progettazione. Nei lavori commissionati e poco creativi invece mi fermo ad un contributo  tecnico e poco emotivo, anche perché il risultato spesso deve essere giustamente gelido e razionale.

La tua poetica sembra attingere da un substrato onirico. Si tratta di una visione emotiva, di elucubrazioni mentali o di una ragionata struttura intellettuale?


Forse tutte e tre le fasi-metodo insieme, anche se io non mi reputo un artista e quindi la visione emotiva della cosa la prendo un po' con i guanti.


Nel 2011 hai insegnato Photoshop  in un Corso di fotografia e fotoreportage. Raccontaci questa esperienza..


Ho visto umani che voi umani …
E' stata ed è un esperienza splendida. All’inizio ero molto teso e di default non amo molto le persone, con loro però mi sono ricreduto perché hanno una passione pura. Ho visto uomini dell’età di mio padre freschi come 13enni alla cresima e molti miei colleghi morirebbero di invidia nel vedere la loro passione e le loro capacità ancora non espresse. Per il resto, amo anche il metodo e la filosofia dell’NSR (Nuovi Scenari Roma) che ha reso l’insegnamento fotografico una cosa antielitaria.
                                                          
Esiste uno scatto al quale sei particolarmente legato e per quale motivo?

Quando sono andato a vivere da solo avevo un grandissimo desiderio, ovvero avere una gigantografia di una mia foto in soggiorno …
Lo scatto in questione è quello della ragazza che galleggia nel lago della città di cartone. Beh, credo che quello sia uno scatto maledetto. Non credo a queste cose - sia chiaro - ma sotto quella foto che prendeva tutta la parete sono successe cose incredibili e indelebili. Durante il periodo di realizzazione ero inquieto e isterico, passavo gran parte del mio tempo da Ikea e questo mi stancava molto - io odio Ikea soprattutto di domenica. Quindi questa immagine ha assorbito tutte le mie Ansie e una volta stampata così grande nel soggiorno le ha riversate dentro casa. Durante lo scatto ho fatto ridere la modella a vuoto per quasi un ora è stata un esperienza molto inquietante ma cercavo con ossessione quel sorriso. Sono stato un deficiente ad usare la mia casa come cornice di quello scatto, forse era meglio un ritratto di padre Pio con una svastica in fronte.
Prima di abbandonare per sempre quella casa io e la mia ragazza, presi dall’ira, l’abbiamo staccato dal muro, l’abbiamo sbattuto per terra, spaccato, fatto in tanti piccoli pezzi e poi gettato nel secchione della spazzatura. Tutta la pratica però non è servita a niente...ora sono tornato a vivere con i miei.


I tuoi lavori sono frutto di un linguaggio raffinato, supportato da abili fotoritocchi digitali che incoraggiano ogni genere di iniziativa creativa. Quale aspetto dell’animo umano vuoi mettere a nudo?

Sai che penso? Che questo per me è un periodo, cioè non sono un feticista di Photoshop. Credo che sia un mezzo utile per raggiungere i propri scopi e fare pace con la pittura (esperienza che m’è sempre mancata). Per il resto un giorno forse tornerò alla fotografia pura e racconterò le stesse cose in maniera più matura … o forse no.
Comunque, ecco, credo che quello che si vuole esprimere vada oltre il mezzo usato. Per il resto sono attratto molto da “un’avanguardia sentimentale” 
-rido-
Scherzi a parte, con Photoshop si può raccontare tutto, come per tutte le altre tecniche artistiche.



C’è qualche fotografo con il quale ti piacerebbe confrontarti?

Con tutti.

Parlaci della tua collaborazione con Burningstudio..

A venticinque anni si può essere molto passionali. Burningstudio nasce come una reazione violenta al lavoro creativo in Italia. “Gli studi che ci prendono a lavorare sono gestiti da persone nauseabonde? Sti Cazzi! facciamo uno studio noi” (questa è la filosofia portante del progetto). Poi con il tempo NON ci siamo addolciti per niente. La fiamma malgrado tutto è sempre accesa.     


Secondo Neil Leifer, fotografo statunitense, “La fotografia non mostra la realtà, mostra l’idea che se ne ha”. Condividi il suo pensiero?


Neil Leifer scattava principalmente avvenimenti sportivi...forse pensava “al risultato reale” da giocarsi alla Snai. Comunque condivido.