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martedì 2 agosto 2011

Artista del mese: Arianna Matta


Arianna, la tua ultima partecipazione in campo artistico ti ha vista arrivare a giugno fino a Los Angeles  per la prima edizione del Donkey Art Prize, concorso mirato alla promozione dell'arte contemporanea. Com’è stata questa esperienza all’estero?
Mi ha dato modo di confrontarmi con artisti interessanti e con realta’ umane e intellettuali figlie di contesti artistici e culturali di piu’ampio respiro.
Nel 2011, invece, sei risultata finalista del Premio Arte Laguna presso l’Arsenale di Venezia. Hai ricevuto già degli importanti riconoscimenti, nonostante ti sei affacciata da poco nel campo dell’arte. Che differenze hai trovato tra la manifestazione americana e quella veneziana?
Sicuramente, essendo alla quarta edizione, il Premio Laguna è più strutturato. La scelta dei finalisti ha cercato di interpretare e dar voce alle istanze che al momento appaiono come le piu’ pressanti nel panorama artistico contemporaneo. La manifestazione americana ancora “acerba” sul piano organizzativo,ma sicuramente ottima fucina di talenti, trovera’ di certo nel prossimo futuro,la via per divenire una tra le piu’ interessanti e stimolanti di settore.
Raccontaci il tuo percorso artistico..
Di sicuro un percorso tortuoso,impervio ,denso di ostacoli,ora di carattere contingente, ora di matrice emozionale .Sono stata a lungo dilaniata da una sorta di dualismo emotivo, sospesa tra il dover essere e l’irrefrenabile richiamo dell’arte. Muovendo da una formazione di tipo classico-umanistico, ho sentito l’esigenza di frequentare atelier di artisti e i corsi della Libera Accademia di Belle Arti di Roma, per dare corpo ed arricchire la mia personale esperienza di pittrice.
Dipingi soprattutto paesaggi urbani, cosa ti colpisce a prima vista quando capisci che hai di fronte lo scorcio giusto?
Quando sento che si instaura un filo, una continuità emotiva tra il soggetto e il mio stato d’animo.
Le tue opere affascinano per la luce che riesci a catturare e a trasformare in atmosfere soffuse. Colpiscono anche le ambientazioni post-industriali, dove ti aggiri per trovare l’ispirazione?
Il primo input venne dalla quotidianità, dal pendolarismo, dal lavoro di informatico. Le aziende spesso erano dislocate in zone periferiche, piene di fabbriche, uffici, architetture. Le mie giornate erano spese tra stazioni, aeroporti, sottopassaggi, scale mobili, open space; e ancora, velocità, caos, flusso di persone: persone alienate, persone immobili, persone come me, schiacciate dal quel meccanismo fino a esserne risucchiate come in un buco nero; persone sovrastate e divorate da quelle stesse strutture fino a risultare invisibili. Iniziai dipingere paesaggi urbani per esorcizzarli.
Ultimamente stai sperimentando qualcosa di diverso: il tuo stile appare meno descrittivo a favore di una tecnica più veloce. A cosa è dovuto questo cambiamento?
Alla distanza che si sta creando tra me e i soggetti rappresentati. Sono la coda di una condizione di vita che sta cambiando. Sento quindi l’esigenza di trascendere la forma, di portarla verso l’astrazione, per arrivare,gradualmente, ad un nuovo linguaggio espressivo. Si tratta ovviamente di un’operazione complessa, in continuo divenire, come in “fieri” sono le istanze e gli scenari emotivi della mia vita che cambia.


Illustraci il Progetto Factory 2, il nuovo spazio polivalente che quest’anno hai inaugurato a Pavona.
Si tratta di un progetto stimolante ed ambizioso che in quanto tale si configura come una vera e propria sfida. Nato dal mio incontro e collaborazione con Barbara Marzella, altra giovane artista di talento, e dalla comune volonta’di riqualificare in senso artistico il territorio dei “Castelli romani”, il progetto Factory 2 si propone come spazio aggregativo ed espositivo, oltre a presentare un ricco palinsesto di corsi di pittura disegno e decorazione
Prossime mostre?
Avro’ Il piacere di esporre a settembre insieme ad artisti che stimo enormemente, quali Sabrina Ortolani e Valerio Giacone, presso la galleria spazio 120. In autunno una mia personale presso la galleria Iuno, sempre a Roma.