Prima
di tutto…come vi siete incontrati? E come nasce la vostra
collaborazione?
Ci
siamo conosciuti a Venezia, entrambi frequentavamo l’università,
io (Tania) l’Accademia di Belle Arti e io (Lazlo) Arti Visive allo
IUAV. Il nostro è stato un incontro casuale e abbiamo trovato fin da
subito una forte sintonia ed affiatamento. Non a caso il nostro
sodalizio artistico è nato in modo naturale ed istintivo mosso dalle
nostre passioni. Confrontandoci sui nostri interessi è nata l’idea
di sviluppare un progetto in comune che
potesse unire le nostre reciproche competenze professionali ed
artistiche apprese in precedenza nell'ambito dalla
pittura, scenografia, cinema, video e fotografia.
Raccontateci
il progetto “The Essence of Decadence”...
Questo
progetto fotografico nasce nel 2009 da un'esigenza spontanea ed
appassionata. Il
nostro coinvolgimento per l’atmosfera, l’estetica e i sentimenti
dei dipinti legati al Decadentismo e al Simbolismo, che ci
affascinano e che sentiamo molto attuali, ci ha spinto ad
interessarci in modo così profondo a quelle opere pittoriche da
voler dare loro una nuova vita. Abbiamo voluto interpretarle usando
un diverso mezzo artistico attraverso
un approccio concettuale e linguistico differente.
Abbiamo deciso
di usare la fotografia perché è il medium che più sentiamo affine
alle nostre necessità espressive e che ci permette di realizzare
delle opere al confine tra varie discipline.
Qual
è la suddivisione dei vostri ruoli in questo progetto?
La
nostre
opere fotografiche vengono realizzate con un approccio
cinematografico e sono il risultato di una fusione tra fotografia,
scenografia, istallazione e performance che viene poi immortalato
dalla macchina fotografica. Un lungo processo che viviamo in modo
molto intenso, condividendo ogni aspetto ed istante assieme: dalla
prima fase progettuale dove mettiamo a confronto le nostre idee,
passando per la fase realizzativa dove creiamo l'intera scena, per
giungere poi allo scatto finale.
Fino
ad oggi abbiamo voluto esserci in prima persona anche
nell’ interpretazione dei personaggi per far sì che l’opera
avesse questo valore aggiunto molto personale ed intimo.
Quanto
tempo impiegate per la realizzazione di ogni singolo scatto? La cura
per i dettagli è davvero minuziosa!
Dipende
molto dall’opera che vogliamo realizzare. Dal momento che siamo
esclusivamente noi a curare tutti gli aspetti del processo creativo,
in genere i tempi di creazione sono molto lunghi.
La preparazione
dei set è molto minuziosa e articolata, le ambientazioni che
ricreiamo sono totalmente ricostruite, proprio come un piccolo set
cinematografico. Anche la cura dell’illuminazione è molto
importante, incornicia e rende viva la scena interpretata. Dedichiamo
la massima attenzione ai più piccoli dettagli per rendere il tutto
il più “reale” possibile e riuscire a raggiungere la
composizione estetica e lo stato d’animo da noi ricercato.
Per
ogni singola opera, considerando tutte le fasi, possiamo metterci da
un minimo di una settimana fino ad oltre due mesi. Per alcuni
prossimi lavori potrebbe essere necessario anche molto più tempo!
Abbiamo
recentemente girato un video di backstage dove si vede la
realizzazione di una nostra opera: http://vimeo.com/53178797
Qual’
è l’aspetto che più vi affascina della pittura di fine ‘800 /
primi ‘900 che prendete tanto a riferimento?
Sicuramente
l'atmosfera, capace di generare nell'osservatore una moltitudine di
sensazioni. È un momento storico estremamente coinvolgente e ricco
di misteriosa bellezza. Perché dal dolore, dalla malinconia,
dall'abbandono possono nascere opere piene di fascino. Opere che
trasmettono sentimenti immortali che accompagnano la condizione
dell'uomo anche nella società contemporanea, in particolare in
questo periodo storico dall’ incerto futuro.
Secondo
Helmut Newton “Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare,
il gusto di catturare, sono i tre concetti che riassumono l’arte
della fotografia”. Quali sono i vostri?
Ci
ritroviamo nelle parole di Newton. La scoperta nell’atto creativo,
la voglia di trasmettere delle emozioni attraverso le proprie opere,
di esprimersi e comunicare, e il riuscire a catturare l’attimo
perfetto. Noi cerchiamo di catturare l’attimo che "ricostruiamo"
partendo dalla nostra immaginazione.
Quello che ci affascina
della fotografia è la bellezza di poter lavorare sul filo del rasoio
tra reale e irreale, tra mortale e immortale. Ci dà la libertà di
utilizzare la sensazione di realtà, caratteristica intrinseca della
fotografia, lasciandoci immergere però al contempo in un mondo non
reale, in un’altra dimensione tempo-luogo.
Parallelamente
a “The
Essence of Decadence”,
che continueremo a sviluppare ed evolvere in nuove forme, abbiamo
realizzato anche “Fairy
Tales Now”,
una serie caratterizzata da un forte legame simbolico con il mondo
delle fiabe.
Per
il futuro non possiamo svelare ancora molto ma probabilmente
inizieremo ad inserire nelle nostre foto anche altri personaggi e non
escludiamo di sperimentare nuovi linguaggi visivi come ad esempio il
video.
Abbiamo
in programma anche diverse esposizioni per il prossimo periodo. Per
il momento possiamo dirvi che le prossime mostre importanti saranno
all'estero e possiamo svelare quella più imminente: a metà Febbraio
verrà inaugurata a Parigi un'importante mostra dal titolo "Under
Influences"
presso
La
Maison
Rouge - Fondation
Antoine De Galbert
dove
siamo stati invitati ad esporre assieme alle opere di Jean-Michel
Basquiat, Nan Goldin, Damien Hirst, Yayoi Kusama, Fancis Picabia e
tanti altri nomi interessanti. La mostra promette di essere davvero
stimolante
per la
sua eterogeneità e consistenza. Resterà aperta fino al 19 Maggio
2013.
Per
chi volesse seguire il nostro lavoro e tutte le news (opere, mostre,
testi e backstage) è possibile visitare il nostro sito: www.tanialazlo.com
e la nostra pagina facebook: http://www.facebook.com/theessenceofdecadence?fref=ts
Davvero notevole. Bello il video del backstage.
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