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lunedì 2 gennaio 2012

Artista del mese: Clet Abraham

Ricominciamo l'anno alla grande, con l'intervista allo street artist del momento: CLET ABRAHAM!

Clet Abraham, artista francese che vive in Italia. Da quanto tempo vivi qui? Cosa ti ha portato in Italia? Perché hai scelto la città di Firenze?
Mi sono trasferito a Roma poco più di venti anni fa appena finito l'accademia di Belle Arti di Rennes ( Bretagna). Volevo in ogni caso fare un’ esperienza all'estero, un amico mi offrì di lavorare nella sua bottega di restauro di mobili, Firenze è una delle conseguenze di questa scelta .

Raccontaci il tuo percorso artistico..
…quindi, dopo l'accademia la mia ambizione è sempre stata il disegno e l'arte, ma per molto tempo ho lavorato come restauratore di mobili e falegname per specializzarmi nella realizzazione di scale in legno. Circa dieci anni fa decisi di aprire uno studio con vetrina come pittore ( Poppi, Casentino) da allora vivo esclusivamente da artista. Sono a Firenze ormai da 6 anni ripetendo l'idea vincente della bottega sulla strada.

Perchè intervieni sui cartelli stradali? E con quale tecnica?
Il mio lavoro sui cartelli è una risposta. Tutti i giorni questi cartelli ci mandano messaggi di forte impatto visivo con un contenuto molto povero se non umiliante, imbrattando il nostro campo visivo. Ho semplicemente fatto il mio lavoro e dovere d'artista, ho curato il nostro paesaggio quotidiano dando contenuto, spirito ed estetica a questi cartelli. Sono molto attento a preservare il senso e la comprensione dei cartelli e uso degli adesivi rimovibili per non danneggiarli.

Ti hanno mai preso in flagranza o multato?
Qualche flagranza si, ma senza grossi problemi. Invece l'unica città in Europa ad avermi multato è Pistoia, non c'è stato da parte loro nessun tentativo di dialogo o comprensione per il mio lavoro nonostante mi sia auto denunciato (potevo sempre negare ma volevo assumermi la responsabilità delle mie scelte, lo ritengo fondamentale) e mi sia messo a disposizione per dialogare, ora la multa è stata raddoppiata, e lì è quindi iniziato per me tempo di guerra (artistica ovviamente).

A chi ti dovesse dire "Ma questa non è arte!!", cosa risponderesti?
Non credo spetti a me definire il mio lavoro, che sia arte o meno. Mi interessa avere un’ influenza sulla condizione di vita della nostra società con l'ambizione di pesare sulla bilancia dalla parte del bene, tutto discutibile certo, ma non tollero che in una civiltà che si definisce democratica ci possano essere cosi tante ingiustizie perpetuate da governi e autorità che con il pretesto della legge cercano di affermare il proprio potere e i propri privilegi invece di servire l'intera comunità dalla quale vengono pagati. Utilizzo a tale fine il mio mestiere e i miei talenti che comunque si aggirano nel campo dell'arte. In particolare non posso accettare nessuna accusa di imbrattamento (sporcare, insudiciare nella definizione del dizionario) per una ricerca estetica molto curata come quella dei cartelli, in particolare se l'accusa viene da chi non ha competenze in materia.

In quante città hai "lasciato il segno?"
Ne ho contate 22, di cui 6 all'estero.

Cosa ne pensi della situazione artistica contemporanea? Cosa cambieresti?
Siamo in trappola tra due tendenze, quella del mercato, libera ma spietatamente modaiola, e quella statale che cerca sempre di evitare critiche troppo calzanti.  Rimane la Street Art, che dipende più dal talento vero e proprio dell'artista a sapere comunicare con la gente.

Secondo te è possibile fare un paragone tra la situazione artistica contemporanea francese e italiana?
Non conosco bene la situazione artistica Francese e in più è difficile generalizzare, mi piace la ricerca estetica raffinata Italiana e lo spirito critico francese.

Come Banksy, ormai diventato famosissimo, hai un approccio molto provocatorio nei confronti della città, pensi di avere dei punti di contatto con lui? Se si, in che modo?
Forse il nostro lavoro si potrebbe ritrovare nella volontà di critica libera, e nella capacità a comunicare delle idee per tutti.

Volendoti racchiudere in delle etichette, sarebbe corretto considerarti un artista a metà strada tra Street Art e Pop Art?
Street Art e Pop Art sono sicuramente due termini che mi riguardano, vorrei non limitarmi a quelli però, ci lavoro, e saranno altri a giudicare.



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