Pagine

domenica 20 marzo 2011

New York


E si viene catapultati nel set di mille film visti al cinema o spaparanzati sul divano di casa.... solo che questa volta ci sei in mezzo e non puoi fare a meno di camminare tutto il tempo con il naso per aria perchè quei grattacieli che ti si chiudono sulla testa non li avevi mai visti e non te li immaginavi così e ti danno vertigine sia dall'alto che dal basso... ed è proprio questo il senso forte di New York: una continua vertigine che non ti molla.

Aspetti mesi il momento di partire e poi di colpo stai lì e non ci capisci niente. I colori fosforescenti delle insegne dei negozi che si riflettono lucide sulle strade bagnate e l'odore persistente di cipolla fritta e le facce di mille colori che si susseguono in una corsa infinita e poi... all'improvviso una voce soul di una signora con la busta della spesa che intona un canto alle tue spalle e sei l'unico a girarti stupito perchè non sai che in quella città se hai voglia di cantare canti se hai voglia di ballare balli e di gente che balla e canta per strada o dentro la metro o nel supermercato o a far la fila da qualche parte ce n'è tanta!!

Vertigine... eppure il poster dello skyline di Manhattan di notte visto dall'Empire State Building lo hai sempre visto tra gli espositori della Feltrinelli, appeso nella cornice nel bagno della tua amica, sul desktop di tua madre... è un'immagine conosciuta, sputtanatissima.....ma poi ce l'hai davanti con miriadi di luci lucine lucette e ti toglie il respiro e ti fa girar la testa perchè paradossalmente quello che stai vedendo non te lo aspettavi proprio e a quel punto, come un novello King Kong ti arrampichi ovunque pur di riprodurre fedelmente con la tua macchinetta fotografica il poster della Feltrinelli!!

Vertigine... quella che ti viene visitando il Metropolitan Museum o il MOMA.... Anni passati a studiare sui libri di storia dell'arte le opere fondamentali di Matisse, di Picasso, di Pollock...... le ami e le odi e sono solo delle riproduzioni su carta stampata con le diciture Museum of Modern Art, New York... ma ora giri l'angolo della sala e sono lì, appese al muro, con i loro colori vivi e si fanno guardare come dive navigate conscie della loro popolarità... tu hai gli occhi puntati su queste immagini così note che vorresti potergli chiedere un autografo ed esci dal museo felice di averle viste almeno una volta nella vita da vicino, dopo tutto il sangue che ti hanno fatto sputare nell'università italiana.

Bella New York, come una signora volgare con le tette e le labbra rifatte, con le unghie laccate di rosso ti prende, ti strapazza, ti divora e ti sputazza... è una bella esperienza da vivere, davvero.

Valentina


Nessun commento:

Posta un commento